Finalmente si rifanno vivi i Viclarsen, con questo secondo lavoro, che segue il già sperimentale ed intrigante “Abitazione” di sei anni fa. Con “Trasporto” i Viclarsen continuano a battere i terreni più sperimentali avvicinandosi alla massima espressione di art-rock. Volutamente disconnessi ed instabili, i loro brani non hanno sempre coordinate precise. Nei dodici brani di “Trasporto” si passa facilmente dalla ballata acustica strumentale di “Mam#0” alle instabilità emotività del punk-noise di “Kejko”, passando per gli oltre otto minuti delle tante contraddizioni sperimentali della conturbante “Nero°”, nella quale non mancano i richiami a certa new wave italiana di oltre vent’anni fa. Con la title-track preferiscono invece buttarsi in un punk dannato e perverso, tanto per le chitarre circolari, quanto per il testo, realmente provocatorio, con tutti i crismi del punk. Ben tornati Viclarsen e grazie per essere venuti a ridare un po’ d’ossigeno al rock italiano. E speriamo che il terzo Cd non passeranno altri sei anni.
Autore: Vittorio Lannutti