Qualche anno fa suonavano i Minor Threat, i Bad Brains, i Black Flag; oggi suonano gli Anti You. Va bene, va bene, Civitavecchia non è Los Angeles, e Reagan è roba da libri di storia. Tutto vero, per carità, ma che la band romana sia oggi una garanzia del miglior punk hardcore fatto in casa è un dato di fatto abbastanza inconfutabile: sgraziato, potente, genuino. Come nella migliore tradizione. Ringraziamo dunque Andrea, Marco, Paolo e Pierluigi – da 20 anni insieme e peraltro reduci da un’interessante tournée negli States – se il cuore lacero ma sempre impavido della vecchia scuola continua a battere.
La serata al Balaklava fa lo stesso effetto di un petardo acceso sotto la finestra del parroco della cittadina portuale. Short Fuse (Roma), Serial Killer (Civitavecchia) e Rock’n’Ride dj set scaldano l’atmosfera; gli Anti You la incendiano definitivamente. Una ventina i pezzi sparati ai giusti decibel nelle orecchie dei kids impazziti nel pogo. Giusto il tempo di tracannare un paio di birre, attendere che la polizia tolga il disturbo (controllo di routine…) e la festa ha inizio. Kawabonga! Si va dagli storici H-Bomb, Lobotomizer Man, A Sign, Rat Trap e O.P.N.D. a un paio di estratti dal nuovo 7’’ Nightmare Unfolds (Agipunk). La logica è quella ben nota: voce, basso, batteria e chitarra per dire tutto in un minuto o poco più. Il resto è superfluo. Venti tracce che sono 20 ceffoni in pieno viso: brevi, veloci, cattive. Tutto è un troppo-pieno, un overfilling di ritmi supersonici, riff incandescenti e testi ovviamente incazzati.
Cosa ci aspettavamo dagli Anti You se non un set perfetto nella sua irriducibile sincerità? I nostri sfornano gioielli che non hanno niente da invidiare ai mostri sacri della stagione degli Ottanta a stelle e strisce. La cifra è quella ma gli Anti You, oggi, sono una band con una sua identità, e che soprattutto ha qualcosa da dire. Non a caso negli Usa li conoscono e li valorizzano molto di più che da noi italioti. Poco importa, però: i kids pogano, il pubblico si diverte. Tutto il resto non ha importanza. Guess What…? You Suck!!!
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autore: Vincenzo Sori