La rassegna “Lo Sguardo d’Ulisse” torna nella sua location “naturale”, gli Spalti del castello del Maschio Angioino (non c’è niente da fare: è il miglior posto in assoluto per i concerti all’aperto in città), e alla seconda serata del programma sfoggia già il suo asso nella manica. Da New York City piombano in città i Liars. L’accoglienza – in termini di quantità di pubblico – è piuttosto tiepida. O comunque non come me l’aspettavo. Purtroppo, si sa, in questa città c’è la bell’usanza di lamentarsi che “non succede mai niente”, per poi snobbare i pochi (che poi recentemente non sono neanche più tanto pochi…) eventi live proposti. Ma questa è un’altra storia.
Il concerto convince e – a tratti – diverte. E’ la presenza scenica del cantante spilungone Angus Andrew, in particolare, a catalizzare gli sguardi del pubblico. Vestito in maniera improponibile (in tuta “integrale” rossa all’inizio, solo con mutande multicolori alla fine del concerto), si dimena inscenando danze epilettiche e mosse da demente, stringe il cavo del microfono attorno alla gola del batterista sul finale di “Hold Hands and It Will Happen Anyway”, e – soprattutto – scende a ballare tra il pubblico (parte anche un “trenino!”) quando tutto d’un tratto salta l’impianto e i suoi compagni sul palco pensano bene di continuare a suonare le due batterie senza amplificazione.
Il suono della band è scheletrico, ossessivo e probabilmente un po’ troppo freddo, ma l’impeto ritmico di alcuni brani è davvero irresistibile, e quando il groove non viene compromesso da qualche deriva free un po’ fine a sé stessa, c’è persino da ballare.
Ma i Liars hanno deciso di sfuggire dal calderone del revival punk-funk più fighetto in cui rischiavano di rimanere invischiati, per indirizzarsi verso gli oscuri territori psico-rumoristi espressi – ad esempio – dall’ interminabile mantra della bellissima “Broken witch”, o dall’ipnotico incedere quasi dub di “We Fenced Other Houses With the Bones of…”.
New York ha ancora tanti lati oscuri da esplorare, e i Liars hanno deciso di immergervisi senza timore, per ricavarne atmosfere spettrali e gonfie di violenza repressa, suoni disturba(n)ti e poco accomodanti…. che a far ballare ci pensano già i Rapture, i !!! e compagnia bella…
Autore: Daniele Lama