Al mio arrivo nella capitale, dopo i saluti di rito col mio amico Dino che mi ospita in città, subito vengo preso dalla solita fregola sul come sfogare la mia astinenza da eventi live. Dopo una rapida consultazione col mio “cicerone”, optiamo per una serata concertistico-danzereccia al Qube. Appena arriviamo al locale siamo accolti dalla simpatica notizia che stasera l’entrata sarà gratuita. Un inizio confortante, non c’è che dire. Al primo piano, uno stuolo di “pischelli” si dimena allo spasimo mentre noi passiamo. Salendo al secondo piano ci accorgiamo che sta suonando un gruppo. Diamo una rapida occhiata ma ciò che ascoltiamo è davvero poco convincente. La vera ragione per cui siamo qui sono, comunque, gli Shandon che si stanno esibendo nella sala superiore. Perciò, dopo una breve pausa, ci dirigiamo lì.
Come arriviamo, Olly e compagni già stanno suonando davanti ad una folta platea di kids zompettanti. L’atmosfera è bella adrenalinica ed anche l’ambientazione in ferro battuto si sposa bene con quanto sta accadendo sul palco. Osservando la band, capisco il perchè gli Shandon si siano ritagliati un posto di tutto rispetto nel panorama punk-rock italiano. La loro miscela di hardcore melodico, ska e punk, pur non essendo concettualmente originalissima, viene resa in modo sincero ed appassionato. Merito anche dell’esperienza accumulata da i nostri nei loro frequenti tour in Italia e all’estero.
In particolare, l’invidiabile presenza scenica del capobanda Olly riesce a catalizzare perfettamente l’attenzione di chi gli sta davanti. Sarebbe un peccato farsi troppe menate e non lasciarsi andare ad un libero cazzeggio. Così trascorro un ‘oretta e passa tutto sommato spassosa e dagli sguardi di chi mi sta attorno, mi accorgo che non sono stato l’unico a pensarla in questa maniera….
Autore: LucaMauro Assante