Un concerto come pochi, anche se con un discreto successo di pubblico, è quello a cui si è potuto assistere venerdì 26 marzo nella sala 3 del Duel:beat. E’ uno dei gruppi che più di tutti ha fatto la storia della musica napoletana: gli Almamegretta.
Il loro nome, da solo, riporta alla mente degli appassionati l’intuizione geniale degli anni 90′, periodo in cui, in una realtà napoletana eterogenea e vitale come mai, il gruppo iniziò a farsi notare fondendo il sound della propria terra d’origine con le sonorità tipiche dell’oltremanica. Ma il work in progress del gruppo non ha mai deluso chi si avvicinava ai loro dischi per ballare, per pensare e per esplorare atmosfere esotico-partenopee anche dopo il cambiamento della line-up.
Sin dall’inizio dell’esibizione il gruppo dimostra di aver raggiunto con il nuovo frontman, Marcello Coleman, una perfetta omogeneità nei suoni e negli arrangiamenti, tanto da poter “consegnare” al pubblico un concerto di livello assoluto, con un formidabile mix tra i brani del nuovo mini album, “Dubbfellas vol.2“, e quelli che il pubblico conosce a memoria, con la memoria che viaggia ai tempi di D. RaD e Raiz.
Le note storiche di “Nun te scurdà“, “Figli di Annibale” o “Sanacore“, solo per citare alcuni tra i brani più noti, offrono ad un Marcello Coleman in formissima il “tappeto volante” per la sua voce e per la sua energica danza, mentre a pochi metri da lui c’è chi lo acclama in continuazione dimostrando che colui che a tutti gli effetti può essere considerato “il reggae a Napoli” è entrato di diritto nel cuore degli appassionati della band.
E così, mentre qualcuno balla quasi abbracciato alla cassa nella ricerca “dell’osmosi” con il suono, dopo quasi due ore il concerto volge al termine, non prima di aver regalato altre perle quali “Muro ‘e mare” o “Sud“.
Napoli non sarà la stessa degli anni 90′, e anche gli Almamegretta. Ma le vibrations che sanno regalare a chi ama il dub, la musica elettronica e la musica napoletana (quella di qualità) sono un toccasana per chi vive “Sanghe e anema”.
Autore: A. Alfredo Capuano
www.almamegretta.net