Finisce sostanzialmente in un pareggio la “sfida” tutta musicale che il 14 luglio si è aperta all’Ippodromo delle Capannelle a Roma, location ormai tradizionale del Roma Rock Festival.
Nella sua serata più importante, i due gruppi si sono alternati sul palco, preceduti da un interessante aperitivo costituito dai White Lies, gruppo rivelazione di quest’anno col suo album d’esordio To Lose My Life, presentato sul palco con ancora troppa timidezza forse e insicurezza nei propri pur notevoli mezzi.
Alle 20.30 è stata la volta dei Franz Ferdinand: il gruppo scozzese capitanato da Alex Kapranos è in grandissima forma, le sue esecuzioni brillanti, spettacolari, precise, la tenuta sul palco magnifica, il divertimento assicurato anche perché i quattro di Glasgow hanno anche imparato a fare gli animali da palcoscenico: saltano sugli amplificatori, dirigono i cori, fanno piccoli teatrini fra loro, su un pezzo suonano la batteria insieme in quattro con sicuro effetto scenico. E fra il pubblico già si rumoreggia che dovevano essere loro la band di chiusura, e non i Killers.
La scaletta è fulminante: nell’esordio caricano alcuni dei pezzi migliori This Fire, No You Girls, e What do you want, e il pubblico è già in delirio. Seguono Darts of Pleasure, Can’t stop Feeling dal nuovo album, la semi-ballata Walking Away, e Bite Hard. Fino a questo momento, il concerto è potente, veloce, elettrizzante, ben alternato fra pezzi del nuovo stupendo album e i classici vecchi.
Ed è a questo punto che fra una terna di pezzi vecchi scatta Take me Out, ed è il delirio. Prima del bis chiudono con Ulysses, per poi finire con Dark of the Matinee, Turn it On, Michael, e una tiratissima e stravolta Lucid Dreams, dieci minuti di energia tecnologica ed elettronica.
Bravissimi Bob Hardy al basso, Paul Thomson alla batteria e soprattutto Nick McCarthy alla chitarra ritmica, vero genio del sound Franz Ferdinand. Bravissimo Alex a gestire il pubblico di Roma, vero leader già al terzo album e con tanto futuro ancora davanti a sé.
A questo punto, molti dubitano che i Killers saranno alla pari: e in effetti, la loro scaletta conterrà pezzi meno tirati. Però, quello che non danno in qualità tecnica di esecuzione, rendono grazie a una fantastica post-produzione: palco e schermo sono strepitosi, e l’amplificazione è potentissima, ai limiti della distorsione, e rende ogni pezzo una bomba devastante.
Si inizia, ovviamente, con Human, e poi subito un “classico”: Somebody told me, seguito da This is Your Life e Reasons Unknown. Il pubblico è già conquistato, ma a questo punto stranamente il ritmo cala per un tris di pezzi del nuovo album decisamente poco convincenti, come World we live in, Joyride e I Can’t Stay, anche se gli ultimi due grazie alla potenza del suono riescono ad apparire carini.
Decisamente meglio con Bling (confession of a King) anche se eseguita in una versione un po’ stravolta e forse peggiore dell’originale; poi una bella sorpresa, la cover di ShadowPlay dei Joy Division. Seguono i pezzi bomba: Smile like you Mean it, una fantastica Spaceman, A dustland Fairytales, e Read My Mind, per arrivare a Mr Brightside e All the Things that I’ve Done, ormai già dei puri classici di repertorio, indimenticabili nella loro potenza. Brandon Flowers (nella foto) è in formissima, il chitarrista Dave Keuning fa da ottimo supporto, il bassista Mark Stoermer e il batterista Ronnie Vannucci Jr assicurano una base ritmica che non viene mai meno, (smentendo le voci che dicono che i Killers non sappiano suonare dal vivo) ma è anche il lavoro di basi e background che aiuta molto la resa complessiva. Si chiude, nel bis, con Bones, Jenny was a Friend of Mine e When You Were Young, immancabile.
E così, quello che i Killers non possono dare in qualità tecnica e in sapienza artistica rispetto ai Franz Ferdinand, rendono con potenza, apparato, e senso dello spettacolo, oltre alla bellezza melodica delle loro canzoni, più facili alla conquista del pubblico.
Chi ha vinto? Troppo facile dirlo: come sempre, la bella musica.
Autore: Francesco Postiglione
www.thekillersmusic.com – www.whitelies.com – www.franzferdinand.co.uk