Quasi sembrava che il pop elettronico berlinese fosse adombrato dalle troppe produzioni uscite sotto mille e più nomi, pseudonimi, collaborazioni e compilation protette e concepite dalle tantissime labels sorte come ceppi di funghi nei tantissimi spazi verdi di creatività della capitale tedesca. Troppi musicisti con un computerino alla mano e qualche effettuccio si sono lanciati nella mischia a riempire calderoni sempre più gremiti fino alla saturazione ed oltre. Bisogna invece aggiungere che chi ha talento lo manifesta soprattutto durante i live. Perché diciamocelo, l’omino che da solo con il suo laptop che suona dal vivo sarà bravissimo, magari gioca anche con delle belle immagini e il disco che ha prodotto è stupendo, ma il suo concerto, da qualche tempo a questa parte sta seriamente cominciando anche a stufare…Ed ecco, proprio mentre sta per partire la critica per quanto riguarda una buona parte degli elettro-musicians si presentano al Duel:Beat Robert Lippok e Barbara Morgenstern che di risorse ne hanno in abbondanza sia sotto l’aspetto quantitativo sia sotto quello qualitativo e nel corso degli ultimi anni ce l’hanno dimostrato con una certa e notevole costanza. Il loro modo di concepire l’elettronica è particolare e piacente come se avesse una marcia in più. Barbara e Robert sul palco sono gioviali e allegri, parlano e scherzano tra loro e con il pubblico, ma soprattutto (e accentuo) suonano e lo fanno anche molto bene! Il pubblico apprezza tantissimo anche perché appunto, Barbara sorride, canta e suona la sua tastierina, tutto con una certa professionalità, mentre Robert, più concentrato sulla sua strumentazione, offre le parti elettroniche alla voce della Morgenstern; la loro abilità con le macchine rende loro i protagonisti indiscussi della serata di un live raccolto di più sugli individui che non sugli strumenti.
La loro “miscellanea” pop, electro, minimal techno sfocia nel punto centrale della serata in un lungo brano dai beats dance che, come un interminabile vortice avvolge il pubblico che invoca di “incalzare” sempre di più.
Plauso sincero ai due che hanno avuto la forza di riconfermarsi con la loro competenza e rigoglio, che spero rimanga tale, anche per non ritrovarsi in futuro in territori musicali molto stretti e soprattutto troppo affollati.
Molto apprezzabile, in apertura, la breve performance offerta dal nostrano South Bolero, in uno dei pochi live proposti dal promettente musicista. Il giovane partenopeo con i brani tratti dal suo primo disco “New number order”, uscito sulla teutonica Kugk Musique Beat Concrète, ha degnamente accolto il duo berlinese dando una prova di universalità di linguaggio musicale digitale universale e a questo punto internazionale, scaldando il pubblico con beats, loop ed effetti electro e minimal techno, regalando per un live entusiasmante e come trampolino di lancio o come stimolo per nuovi live set a Napoli o magari in giro per il resto d’Europa.
Autore: Luigi Ferrara
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