Ladytron bienvenu à Paris. Anzi bentrovati. Perchè questo gruppo inglese, che suona il pop elettronico piu’ fresco d’inizio millennio, ha esordito proprio a Parigi col suo primo live già sette anni fa. Vi confesso che lo scopro solo adesso, spulciando tra le news dei loro primi passi. Sono troppo curioso di veder suonare i Ladytron, troppo accattivato dalla voce di Mira Aroyo che qui a Parigi adoro ascoltare in cuffia durante le mie lunghe trasferte in metropolitana. Tant’è l’attesa per il live dei quattro di Liverpool, che rinuncio, udite udite, al concerto degli Lcd Soundsystem. Già, perchè due nomi cosi’, in programma la stessa serata, significano libertà di scelta per chi ascolta, nel libero mercato di chi organizza e si fa concorrenza.
I Ladytron suonano a Pigalle, quartiere notoriamente trasgressivo della capitale, dove regnano slip e seni nudi nelle vetrine e cocci di bottiglia sui marciapiedi. M’incammino verso “La Locomotive”, m’imbatto negli immancabili promoter da sexyshop che tentano invano di spingermi ad entrare, getto lo sguardo su una macchina con targa italiota parcheggiata in terza fila con le luci d’ “emergenza” accese, intravedo una fila già lunghissima all’ingresso della boite. Alle 22 sono all’interno della Loco’, ma l’attesa che per i benamati d’oltremanica sarà piuttosto lunga. Mi devo infatti subire ben due gruppi di spalla, Penelope 5 e Pravda, e sebbene i secondi siano piu’blasonati, sono i primi a tenermi in allerta.
Finalmente intorno alla mezzanotte tocca ai Ladytron. La calca non m’impedisce di raggiungere i pressi del palco. Luci spente…pronti, via!
La scaletta sarà un inno al loro più recente successo discografico, Witching Hour. Si comincia con High Rise, e la voce di Mira si insinua come un sussurro nelle mie orecchie. Gli inglesi sono freddi, quasi imperturbabili. Suonano bene, ma senza eclettismi di circostanza. A pochi centimetri da Myra, mentre fisso lo splendido viso di Helena Marnie che suona la tastiera, mi sparo True Mathematics e Cracked lcd dal loro precedente Light and Magic, e poi ancora Sugar, Soft Power e International Dateline dal già citato Witching Hour. Quando comincio ad avvertire che il suono live dei Ladytron è volutamente un po’piatto, batto ritirata sul fondo della sala. Mentre penso che sarebbero forse piu’adatti ad una platea d’auditorium, comincia Discotraxx tratto dal disco d’esordio 604. Aspetto a questo punto la bellissima Playgirl e subito vengo accontentato. E quando ormai sono uno dei last one standing, partono le note dell’omononimo brano, e Mira ci esorta a rimanere ancora in piedi!
Ne vale la pena perchè il pezzo di chiusura, Destroy everything you touch, l’hit dell’ultimo album, il brano dall’irresistibile appeal pop che ti frulla nel cervello sin dal primo ascolto manda tutti a casa stanchi e soddisfatti.
Autore: Antonio Ciano
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