Francois Cambuzat e L’Enface Rouge li avevo visti live quasi quattro anni fa dopo l’uscita del loro lavoro Davos-Leros. Ecco cosa avevo scritto in quell’occasione su My Own Desire : “Francois Cambuzat (voce e chitarra) e Chiara Locardi (voce e basso) hanno concluso il 24/3/01 la rassegna Nuovi Suoni con un’esibizione mercuriale che ha alternato dense ed urticanti atmosfere di ricerca con chitarra e basso usati a mò di martello pneumatico a delicate, fosche ballate velvetiane/esistenzialiste interpretate da Chiara, la diafana compagna di Francois, con fascino penetrante. Da segnalare una versione del tutto trasfigurata ed introiettata di ‘ I Wanna be your dog ‘ (Stooges) e la ficcante anarchica denuncia anti-multinazionali culminante in uno spietato lungo elenco delle parti in causa, nella parte centrale dell’act, vero fulcro di un’ esibizione votata ad un anti-capitalismo militante, sottolineata da un tappeto elettronico efficacissimo”.
Sto parlando di Boicottt (Thee Filthy Bastards) un brano che sarebbe stato inciso poi da Cambuzat nel successivo lavoro di L’Enfance Rouge del 2002, Rostock-Namur, vero manifesto cosmopolita e profondamente anti-americano di una band italo-francese che ha fatto del cosmopolitismo artistico una ragion di vita che affonda profonde radici nella tradizione esistenzialista e rivoluzionaria francese.
Il loro act del 21 Gennaio ha sviscerato un sound ancora più crudo e spigoloso, con un Cambuzat in stato di grazia, estroverso ed aggressivo come Dio comanda, sia vocalmente che alla chitarra, alla quale ha strappato spasmi indicibili e dolorosi, magistralmente sorretto dal basso cavernoso e dark di Chiara Locardi e dall’incredibile, creativo, possente drumming di Iacopo Andreini, uno dei pluri-strumentisti più eclettici in circolazione. Noise, avant-rock, elettronica….la concezione sonica di L’Enfance Rouge non riconosce alcuna definizione definitiva ed agisce in virtù di una perenne logica di sfondamento di limiti estetici : la catarsi operata su un virtuale ascoltatore dalle sinapsi ‘liberate’ ha del prodigioso…vibrazioni di tensione-minaccia si crogiolano e si liquefano nella ricerca di una assoluta sublimazione sonica .
Il loro concerto è culminato in una violentissima cover di Kick Out The Jams degli MC5, estasi al calor bianco purissima.
Purtroppo la voce sofferta e vissuta di Chiara Locardi negli episodi più contemplativi di Rostock-Namur, ballate fascinose come L’Age Dor (Leo Ferrè) e La Fille aux jambes rasées, ha sofferto dal vivo di un’acustica troppo rimbombante. Conosco solo un’altra artista così intensa come Chiara Locardi, Marianne Faithfull .
L’utopia essenziale dell’arte di Enfance Rouge si estrinseca anche nell’idea di base di Trasporti Marittimi, Festival Itinerant Des Musiques Trasversales che Cambuzat ha cominciato a portare in giro per l’Europa, che attraverserà Italia, Francia, Spagna, Belgio, Germania, Svizzera e Slovenia nel tentativo di abbattere qualsiasi barriera culturale e musicale tra una nazione e l’altra : ne ho parlato con un Cambuzat affabilissimo prima del concerto, delle difficoltà burocratiche che ha e sta incontrando ma quest’uomo mi è sembrato sorretto da una fede incrollabile nei suoi ideali. Mi ha anche carinamente regalato Wazemmes-Warszawa , antologia uscita per celebrare il decennale frenetico dell’attività di Enfance Rouge, ma di questo vi parlerò in altra sede.
Autore: Pasquale Boffoli